Alcuni sostengono che ogni cosa abbia un’anima. Quello che però non sospettano, di norma, è che hanno del tutto ragione. Ovviamente non si può parlare di una consapevolezza in senso stretto: per molti di noi, cristallo muschio o semaforo, la nozione di “anima” altro non significa se non una vaga…
Uno stupore di fronte al mondo

Uno stupore di fronte al mondo

Con l’avvicinarsi della stagione invernale gli animali si fanno indaffarati, aumentano i propri sforzi in vista dell’imminente letargo. Bisogna predisporre la tana, mettere al riparo le provviste e al contempo non dissipare troppe energie, perché le riserve di grasso sottocutaneo non sono infinite. Ogni movimento, ogni balzo deve essere soppesato… Continua a leggere
Tanatosi

Tanatosi

Se non ti svegli in fretta, ti butto giù dal letto. Ti butto a terra. Martino? Mi senti Martino? La sente. Sente la voce alle sue spalle, un alito sussurrato che gli sfiora il lembo dell’orecchio. Tira su la coperta fino a imbozzolarsi là dentro, ora non vede più la… Continua a leggere
Piazza Diaz

Piazza Diaz

Il monumento all’Arma dei Carabinieri si staglia con piglio vagamente futuristico al centro di Piazza Diaz. Intorno una serie di portici semideserti – è pur sempre una Milano ferragostiana – se escludiamo qualche compatta schiera di turisti attirati da EXPO, e me stesso. Continua a leggere
Tensione superficiale

Tensione superficiale

Tengo la ricetta nella mano sinistra, un po’impacciato mentre rovisto nelle tasche cercando il portafoglio. La mano si allunga a porgere il foglietto ruvido, perfettamente ripiegato in quattro parti uguali. En-gocce. Se possibile anche il generico va bene. Attendo in silenzio, mentre una vecchia signora si attarda a contemplare le… Continua a leggere
Di falene e di stelle

Di falene e di stelle

Ai Giardini Merluzzo Salvo ci arriva fatto ubriaco stravolto: lo sguardo vitreo riflette i vapori che fuoriescono dal kebab, illuminati dalla luce opalescente di un lampione. Il fumo biancastro della condensa si spande sotto il fascio luminoso, in flusso continuo ed etereo. Segue un repentino flash, e il chiarore si… Continua a leggere
La profezia

La profezia

“Noi siamo scarti di Dio, siamo… schifo!” Mi indica il prato asfittico del parchetto, costellato di merde di cane. A quelle si sta riferendo. “Noi ci chiamiamo cristiani, usiamo questo nome ma possiamo solo illuderci: ci illudiamo di contare più di quelle merde. Ma per Dio questo siamo, minuscoli come… Continua a leggere
Chelonoidis Niger

Chelonoidis Niger

Il vecchio arranca per il marciapiede, tutto ingobbito. La pelle è vizza e giallastra, pare quasi un foglio di giornale accartocciato e consumato dagli anni. Muove un piede dopo l’altro, senza staccarli mai dal suolo, con una lentezza che è quasi esasperante: eppure, malgrado quel passo da grossa testuggine, avanza.… Continua a leggere
Occupazione abusiva

Occupazione abusiva

Cammino sul marciapiede strascicando i piedi, a occhi semichiusi. Conosco il percorso, mi muovo quasi come un automa; vacuo è il mio sguardo rivolto al suolo, non cerca nulla, si lascia trascinare. Sono sulla strada di casa, ancora pochi passi e arriverò all’ingresso. Al mio fianco i lampioni, geometricamente disposti… Continua a leggere
Zoom

Zoom

Panoramica. Gli archi di piazza Cavour, antiche vestigia ormai annerite dal tempo e dallo smog, affondano le loro radici nel bitume di un’immensa colata: la città di Milano. La telecamera stringe il fuoco, fluttua incerta come un’ape in cerca di polline. Ancora una volta sta puntando il suo fiore. Continua a leggere
Sulle rive del fiume

Sulle rive del fiume

In quell’epoca della mia vita vedevo il mondo sotto una luce differente, più chiara. Mi sdraiavo sui sassi più scomodi, arroventati dal sole, limitandomi ad immergere pigramente e ritmicamente l’alluce nell’acqua. Il rumore del fiume lavava via i pensieri e li rimescolava, confondendoli con i cerchi concentrici propagati dalla corrente. Continua a leggere
Come un 25 Aprile

Come un 25 Aprile

Ettore amava gli uomini. Era un amore semplice, inevitabile, aspro come la cima di un monte, come l’aria di montagna. E dagli uomini aveva ricevuto tanto amore: aveva avuto una vita piena, felice, a tratti anche avventurosa. Ettore quell'amore se lo prendeva dagli occhi, dalle orecchie, lo rubava e poi… Continua a leggere